Milena Gabanelli & Hagar Lane vs. Enrico Letta

In I miei Editoriali, Riflessione del giorno, Timbro e firma by Hagar LaneLeave a Comment

Stamattina Milena Gabanelli ha fatto una Live con Enrico Letta.

L’argomento era la Parità di Genere, che Milena Gabanelli ha chiaramente indicato nel corso della diretta di ieri col TG La7 come “un problema mentale degli italiani”, per il quale le leggi possono fare ben poco.

Ha detto: “Le leggi si devono fare per accendere i riflettori sul problema, ma non sono le leggi che lo risolveranno”. Io quoto in pieno.

Durante la Live di oggi c’era la possibilità di fare delle domande, e io ho fatto la mia. Al min. 29:15 della diretta (vi linko il video alla fine del post), Milena Gabanelli gira la mia domanda a Letta: “Perché non si fa una legge che imponga ai politici le stesse regole che valgono per tutti gli altri lavoratori? E cioè: laurea, esperienza lavorativa, successi dimostrati, fedina penale pulita. Automaticamente viene risolto il tema della donne”.

Letta risponde dicendosi contrario al fatto che i rappresentanti del popolo debbano avere la laurea e una professionalità dimostrata, perché la Costituzione lo vieta (come non avessero già cambiato il 30% della Costituzione per ciò che ha fatto loro comodo e la Costituzione fosse diventata improvvisamente sacra quando c’è da modificarla per eliminare le caste).

Milena Gabanelli coglie il mio assist (il mio secondo commento) e infila la palla in rete, perché ribatte con forza a Letta: “Le regole etiche sono più stringenti per fare la bidella!”

Il tono di voce della Gabanelli è chiaramente tagliente, incazzato, e anche a me ha dato di volta il cervello sentire Letta, pacioso pacioso, dire che “sono i partiti che devono scegliere bene”.

Traduciamo in soldoni cosa significa la risposta di Letta alla mia (e di Milena) domanda:

  1. Il popolo subirà leggi sempre più stringenti per poter salire nella scala sociale, a cominciare dai lavacessi, che fra un po’ dovranno avere 2 lauree, 1 master, conoscere 3 lingue ed esperienza pregressa in lavaggio di cessi per poter lavare i cessi (oltre alla fedina penale immacolata, ovviamente), ma guai a voi se chiedete che le stesse regole valgano anche per noi politici, perché io per primo mi opporrò. Per me, Enrico Letta, va bene che un diplomato che in vita sua ha solo venduto bibite fuori dagli stadi possa dalla sera alla mattina fare il Ministro dello Sviluppo Economico e il Vice Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri e che un’altra che non aveva nemmeno il diploma ma solo 4 anni di licenza magistrale abbia potuto fare il Ministro della Ricerca e dell’Istruzione.
  2. Non sarete voi del popolo a filtrare a monte le persone che dovranno diventare onorevoli, perché io, Letta, dico che devono essere i Partiti a farlo. Questo significa che dobbiamo rimanere in un sistema oligarchico e non democratico, perché pochi (le caste dei partiti) decideranno ancora e sempre chi andrà al potere, semplicemente candidando Tizio al primo posto in un collegio elettorale piuttosto che in un altro e facendolo salire coi voti del partito, anche se è una persona che nessuno voterebbe mai.

Enrico Letta è, per me, quanto di più lontano possibile possa esserci dal Leader che necessita la Sinistra Italiana del futuro. Giammai uno che risponde come ha risposto sul tema della meritocrazia imposta per legge ai politici come lo è al popolo può guidare un partito del futuro, ma nemmeno una squadra di calcio, ma nemmeno come capo condominio lo voterei. E invece è il nuovo segretario del PD. [c.v.d.]

 

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