Duplice ipotesi

In Recensito da me, Timbro e firma by Hagar Lane

Oggi vi parlo del giallo ad enigma che ho appena finito di leggere col mio abbonamento a Kindle Unlimited: Duplice ipotesi, di Roberta Baroni.

Non sono una che ama tanto i giri di parole, pertanto dico subito ciò che penso: “Duplice ipotesi è un romanzo che potrebbe stare tranquillamente in tutte le librerie d’Italia”. Sfido chiunque l’abbia letto o lo leggerà a smentirmi. Click sull’immagine di copertina per andare allo store di Amazon e leggere l’incipit o acquistarlo direttamente.

Quarta di Copertina

Un inaspettato omicidio sconvolge la tranquillità degli abitanti di un’antica dimora aristocratica situata sulla riva del lago di Biancaville. La giovane Sara è l’unica di cui il commissario Onofri si può fidare. Un movente per tutti gli altri e davanti a lui una duplice ipotesi.
Duplice ipotesi è un giallo ad enigma, è una sfida lanciata al lettore: trovare il colpevole prima dello stesso commissario Onofri.

RECENSIONE:

Iniziamo col dire che non vi sono errori di scrittura in Duplice ipotesi. I tempi verbali sono perfetti e manca di refusi. L’autrice mostra di essere una persona alla quale la scrittura scorre nel sangue, oppure, cosa che personalmente ritengo più probabile, è una perfezionista e ha corretto così tante volte il suo romanzo da fargli assumere la forma perfetta che ha ora. In fondo, come potrebbe un giallo ad enigma essere stupendo dalla prima all’ultima pagina se non fosse scritto da un perfezionista? Dico questo perché chi leggerà Duplice ipotesi entrerà in una rete di dettagli complessa e, nonostante questo, la lettura non risulterà mai pesante, ma l’esatto contrario.

Il romanzo si divide in due parti. Nella prima metà accadono gli antefatti, poi avviene l’omicidio e, quindi, scattano le indagini da parte del commissario Onofri. Questo verrà aiutato da Sara, una giovane traduttrice alla sua prima esperienza professionale presso la lussuosa residenza del conte Rodolfo e che si trova, suo malgrado, coinvolta nell’omicidio.

Nella prima parte del libro si ha modo di conoscere i personaggi della storia, che sono stati caratterizzati benissimo. Ho apprezzato molto il fatto che l’autrice abbia mostrato le personalità dei protagonisti quasi esclusivamente attraverso i dialoghi e il linguaggio corporale, perché ha scelto di offrire al lettore una lettura “visiva”, da film, all’americana, che è quella che io prediligo maggiormente. Prima dell’omicidio accadono molti fatti, ma solo ad una parte di essi ho dato importanza, ritenendo gli altri arricchenti, funzionali a caratterizzare meglio i personaggi, ma non fondamentali per risolvere il caso. Quando ho letto la seconda parte del libro, però, mi sono dovuta ricredere pagina dopo pagina, perché ogni dettaglio, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, trovava man mano il suo posto perfetto nel mosaico, divenendo anch’esso fondamentale per la risoluzione dell’enigma.

In Duplice ipotesi non ci sono né rattoppi né banalità o scorciatoie di sorta. Intendo dire che al momento giusto ogni dettaglio si va ad incastrare con quelli vicini in modo assolutamente credibile, intelligente e, oserei dire, sorprendente. La trama è assolutamente avvincente, così come Sara – una delle protagoniste – è piacevolissima da seguire nelle sue azioni e, ancor più, riflessioni e pensieri. Sara da al romanzo quel tocco di leggerezza che, per me, non guasta mai, nemmeno quando si parla di un giallo o di un thriller, spingendo il lettore ad andare sempre avanti nella lettura.

Al centro dell’intrigo non poteva che esserci il binomio “amore – denaro“. Sono queste le due forze che muovono il mondo, in un senso o nell’altro, e sono le sole capaci di far compiere agli uomini le cose più belle o aberranti che si possa immaginare.

In Duplice ipotesi s’intrecciano amore e denaro, ma anche segreti, alleanze, ricatti e tradimenti, invidie e gelosie, passioni e tutto quanto il lusso e l’appartenenza a una famiglia nobiliare non è in grado di sminuire, ma semmai esasperare. E poi c’è Sara, che fa da contraltare, per me, a tutti gli altri personaggi messi insieme, con la sua semplicità, simpatia e purezza d’animo.

Che dire di più? Me lo sono letto in tre giorni: in due sere ho letto la prima parte, ma poi, partite le indagini, non sono riuscita davvero a mollarlo fino alla fine. Il ritmo si faceva più incalzante ad ogni pagina, e sono rimasta affascinata nel vedere come l’autrice abbia composto un mosaico così ricco di pezzi anche molto piccoli, quando non piccolissimi. Mi sono divertita nel leggere questo giallo, e quando un libro ti fa divertire, è scritto meravigliosamente bene e sa tenerti incollata fino all’ultima pagina, beh, è un libro avvincente e vincente, non serve dire altro. Il finale? Assolutamente perfetto e intelligentissimo, oltre che inimmaginabile.