Coronavirus: Okay ai rapporti stabili?

In I miei Editoriali, Timbro e firma by Hagar Lane

DOMANDA: È buona cosa che il governo abbia dato l’okay anche per gli incontri tra “fidanzati”?

Non seguo Massimo Gramellini, ma riguardo questo argomento ha pubblicato oggi sul Corriere della Sera una riflessione che io considero molto intelligente.

Clicca sul link per leggere l’articolo, “Congiunti e disgiunti” o sull’immagine.

Il concetto è che la politica ragiona, ancora e sempre, come non avesse alcun contatto con la realtà. “Cos’è una relazione stabile”?

Dobbiamo lasciare che sia il libero arbitrio di un poliziotto a stabilire se e da quanto tempo amo la donna dalla quale mi sto recando in tempo di Coronavirus? Devo mostrare la fedina al dito per dimostrare il mio fidanzamento ufficiale o cosa? Lasciamo ai poliziotti il compito di stabilire se ho intenzioni serie con lei o ci faccio solo sesso? Diamo alle forze dell’ordine ora anche il diritto di rovistare liberamente nella sfera sentimentale degli italiani? A me, francamente, non mi sembra normale. E, ancora, è grave se siamo fidanzati solo da 5 mesi e non da 5 anni al tempo in cui ci si sposa in sei giorni, ci si cornifica in un giorno e ci si lascia dopo due?

La relazione con un’amante stabile da 10 anni comporterebbe una multa o no? Gli amanti non sono contemplati nelle relazioni, come non esistessero. Però esistono, e sono anche tanti, dato che il 15% degli italiani non è figlio di suo padre, come racconta un articolo di qualche anno fa apparso sul Corriere della Sera: Test e paternità segrete: il 15% non è figlio di suo padre.

Esistono gli amanti come esistono relazioni amicali più strette e amorevoli di tante relazioni familiari che si vedono in giro o di cui si sente parlare. Esistono anche relazioni fresche, quando non appena nate, e che hanno per noi infinitamente più valore di tante altre alle quali siamo legati peggio di un carcerato (leggi: non è la stabilità che certifica il valore di una relazione).

Quando le istituzioni, politiche e religiose, agiscono in funzione di ciò che era la “normalità” nel medioevo, fingendo ipocritamente di non conoscere il mondo nel quale loro stessi vivono e sguazzano (divorzi, amanti di ogni sesso, rapporti occasionali, amici più importanti di tanti familiari, etc.), sbarro gli occhi, perché penso che tutto sono questi signori, tranne che politici.

Per fare il politico si deve amministrare CIÒ CHE È, ossia la polis – il popolo – nella realtà così com’è, e NON seguendo regole moraliste-bigotte che ci fiondano indietro nei secoli.

Questo modo di agire in politica – “Coronavirus: Si possono vedere solo le persone con le quali si hanno relazioni stabili” – non ha nulla a che vedere con la laicità dello Stato sancita dalla Costituzione, e alla quale i politici dovrebbero essere più fedeli che alla loro stesse mogli.

Vi invito a leggere il pezzo di Gramellini che ho linkato sopra. Stendiamo un velo pietoso sull’ultimo decreto Conte, che ci autorizza a vedere solo le persone con le quali abbiamo “relazioni stabili”.