Proprio a me

In Recensito da me, Timbro e firma by Hagar LaneLeave a Comment

Selvaggia Lucarelli mi piace molto, perché è completa nelle sue manifestazioni, quale che sia il contesto. È chiara e scura insieme, non si fa problemi a dire e scrivere ciò che pensa, quindi, è una persona libera come poche. O meglio, è diventata libera.

La Lucarelli ha creato, assieme a Chora Media, un Podcast che io trovo di grandissimo pregio. S’intitola “Proprio a me” e racconta storie di dipendenza affettiva, a cominciare dalla sua, ovviamente.

Detta così potrebbe sembrare poca cosa, invece è un podcast che, per me, rasenta la perfezione. Molti sono i motivi che mi spingono a parlarne tanto bene e ve li elenco rapidamente qui di seguito, invitando tutti i miei lettori, anche quelli che non hanno avuto la disgrazia di vivere un’esperienza tanto terrificante come quella della dipendenza affettiva, ad ascoltare le puntate di “Proprio a me”, in qualsiasi piattaforma podcast, o direttamente nel sito di Chora Media, cliccando QUI.

  1. Il podcast è gratuito, il che significa che è stato creato con un intento ben preciso: essere di aiuto agli altri, perché non vivano ciò che ha vissuto Selvaggia Lucarelli nella sua vita o, qualora stessero vivendo un’esperienza di quel tipo, abbiano la forza di uscirne immediatamente, senza voltarsi mai indietro.
  2. Selvaggia Lucarelli si è esposta in prima persona, raccontando nella prima puntata la propria esperienza, senza omettere nemmeno i dettagli che sicuramente le hanno causato enorme umiliazione e sofferenza ai tempi. Arrivare al successo non ha senso se non si sfrutta l’opportunità di potersi battere per qualcosa di importante, forti del fatto che si sarà ascoltati da tanti, che si potrà essere di aiuto alla collettività, anche perché si parla di qualcosa che si è vissuto sulla propria pelle.
  3. Il racconto di Selvaggia Lucarelli, ma anche i successivi, sono “perfetti”, intendendo dire che ciò che narra Selvaggia è esattamente ciò che accade quando si ha quella che io definisco “la peggiore disgrazia che si possa avere nella vita”: incontrare un mostro che lentamente e inesorabilmente ti succhia la vita goccia dopo goccia, fino all’ultima goccia. Non stiamo parlando di balordi, che sia chiaro, ma di insospettabili, persone ben vestite e considerate “per bene” in società, ma non hanno nulla da invidiare al Diavolo per come agiscono, per il male gratuito che fanno e che restano sempre impunite. La perfezione di quei racconti sta nel fatto che le tappe del processo sono descritte come meglio non si sarebbe potuto fare. Chi ha vissuto quel tipo di esperienza non faticherà a mappare la propria storia con quella della Lucarelli, riconoscendone tutti i passaggi e gli effetti subiti.
  4. Il linguaggio usato nel podcast è quello che io prediligo nella narrazione: sintetico, freddo, tagliente, asciutto, che arriva dritto al cuore senza fare tanti giri di parole, senza lasciare spazio ad alcun fronzolo. Voglio dire che anche dal punto di vista narrativo, il podcast della Lucarelli è da 10 e lode.
  5. Vi è un tocco di originalità che io ho trovato potente. Mi sto riferendo al fatto che in ogni puntata entrano in gioco più voci: testimoni dei fatti successi alla Lucarelli (alcune sue amiche) o la figlia di una donna viva per miracolo, ad esempio.
  6. Alla base di questo podcast c’è un messaggio che io trovo stupendo: il fatto che se quell’esperienza l’ha vissuta una donna come Selvaggia Lucarelli, allora può succedere a tutti. Basta questo per trovare un senso di enorme pace dentro di sé, smettendo di considerarsi i più coglioni della Terra, perché in un istante si capisce che il mondo è pieno di quelle persone profondamente malate, narcisiste/i maligne/i, e chi finisce nella loro rete… semplicemente rischia la vita, punto e fine del discorso. Più forti si è, più realizzati si è, e più si rischia la vita.
  7. Il secondo messaggio, comune a tutte le puntate del podcast, è che il mostro (o la mostra) può toglierti tutto, e lo fa, fin anche le mutande o il midollo, eppure non vincerà se solo ti ricordi un vecchio detto, che dice che IL BENE ALLA FINE VINCE SEMPRE. Basta un guizzo, una scintilla di vita riaccesa nel tuo cuore e, come per magia, la VITA si riaccenderà in te in tutta la sua pienezza.

Complimenti a Selvaggia Lucarelli! A Ballando con le Stelle mi fa morire da ridere, assieme agli altri membri della giuria, che trovo simpaticissimi, ma con questo Podcast di enorme valore si è guadagnata la mia stima come scrittrice, giornalista e narratrice.

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