Quale sport ti ha cambiato la vita?

In I miei Editoriali, Timbro e firma by Hagar Lane

DOMANDA: Quale sport ti ha cambiato la vita?

Il Trekking.

Se preferisci ascoltare la risposta, fai click sull’immagine a lato.

Normalmente si ha il fiatone dopo una passeggiata di qualche km. Col trekking macini 20–25 km al giorno per settimane e non sai nemmeno cosa sia la stanchezza. Rappresenta il fatto che non immaginiamo neanche quanto la nostra resistenza sia superiore a quella che crediamo di avere.

Normalmente si corre a prendere l’ombrello se fuori piove o, peggio, si prende la macchina. Col trekking impari a camminare con qualsiasi tempo: pioggia, vento, neve, ghiaccio, sole, freddo, caldo, luce, buio.

Il tempo atmosferico perde la sua importanza: fai comunque ciò che vuoi/devi Fare. Simboleggia il fatto che le avversità esterne non hanno alcun potere di ostacolare il tuo cammino se non nella tua mente.

Normalmente ci prendiamo un raffreddore o un febbrone da cavallo se camminiamo sotto la pioggia o al freddo e al gelo per più di 20 minuti. Quando fai trekking questo non accade mai. Capisci che molto del concetto di malattia è legato al fatto che viviamo in un contesto malato, mentre la natura è di per sé protettiva e curativa.

Col trekking impari a meditare, perché fai costantemente attenzione per molte ore al giorno al tuo respiro, ai segnali che ti invia il corpo, a cosa provi, cioè sei fortemente in contatto con te stesso.

Normalmente abbiamo paura di camminare da soli e in certi posti dopo una certa ora. Col trekking spariscono tutte le paure, perché cammini da solo in posti totalmente sconosciuti anche col buio. Incredibilmente non provi paura in nessuna circostanza.

Normalmente abbiamo l’armadio zeppo di roba, vestiti e scarpe d’ogni tipo, e pensiamo sempre che ci manchi qualcosa da infilare ancora nell’armadio.

Quando fai trekking tutto ciò che puoi portare con te deve stare dentro uno zaino e dovrebbe pesare circa il 10–15% del tuo peso. Scopri la bellezza del vivere benissimo con pochissime cose, capisci quanto il superfluo pesi inutilmente e non serva a niente.

Vestiti e scarpe sono simbolici, servono per capire che le cose necessarie sono in realtà pochissime, sebbene abbiamo riempito le nostre vite con tanto di quel superfluo da non ricordare più cosa sia fondamentale e cosa, al contrario, ci appesantisce e basta.

Il trekking è uno sport che simboleggia moltissimo il Viaggio dell’Eroe.

Parti da solo e ogni istante è un’avventura, come dovrebbe essere considerata la vita. Non c’è nulla di organizzato e nessuno ti guida.

Ti insegna l’importanza del fidarti degli altri (chiedi informazioni spesso e volentieri su tante cose, come la strada da prendere, dov’è meglio mangiare o dormire, etc.) e di te stesso, di vedere ogni cosa secondo la filosofia del “tutto passa”, perché realmente è così. Lo capisci dal fatto che col trekking non ti fermi mai, ma scorri simbolicamente con la vita, seguendone serenamente il flusso.

Le foto di questo post sono state scattate tutte da me, compresa quella in alto, la cosiddetta “immagine in evidenza”. Posti meravigliosi, non è vero? Beh, auguro a tutti di riempire uno zaino almeno una volta nella vita e fare un lungo viaggio a piedi, perché tornerete completamente cambiati dentro, per sempre.