Coronavirus: facciamo chiarezza

In I miei Editoriali, Timbro e firma by Hagar Lane

DOMANDA: Il corona virus è realmente così grave come problema?

Spiegava ieri la dottoressa Ilaria Capua, virologa di fama mondiale residente in Florida, che in realtà le forme influenzali vanno dalla spagnola all’asiatica. Lei dice che la famiglia dei coronavirus – la Sars, ad esempio, era un coronavirus, come il Covid19 – non appartiene alle cosiddette influenze. Si chiama “influenza coronavirus” mediaticamente, ma non è un’influenza.

Lo scrittore intervistato dopo, Guido Maria Brera, sempre ieri a Piazza Pulita, presentando il suo libro, La fine del Tempo, ha sostenuto quello ho detto io: “Questo virus lo aveva oltre 4 mesi fa un pipistrello che viveva nella foresta. Se noi attacchiamo l’equilibrio della Natura, la Natura reagisce e dobbiamo aspettarci che accadano queste cose”.

Mi inquieta che ieri un virologo dell’ospedale di Cremona abbia detto che avrebbero tentato di utilizzare per il coronavirus un farmaco creato per l’ebola. Rifletto su questa affermazione e attendo di capire di più al riguardo.

La mia risposta alla domanda è questa: “Ricordi quando meno di un anno fa scattò l’allarme in Italia sulla mancanza di medici e personale para medico?” Il coronavirus era ancora lontanissimo, ma l’Italia, in tempi di pace, era già un Paese ridotto all’osso sulla Sanità, dove per laurearsi in medicina c’è il numero chiuso, e sono 20 anni che subisce tagli, fatti da tutti i governi, di destra e di sinistra, per non parlare di concorsi pubblici per medici e infermieri non più fatti, chiusura di molti reparti di ospedali, chiusura di interi ospedali in tutta Italia, e numero posti letto ovunque, al punto che fu fissato un numero di giorni massimo di degenza per ogni tipo di malattia. Motivo? Perché già in tempo di pace i letti e il personale era super sotto-dimensionato.

Ricordi come dovette affrontare l’Italia quel periodo di emergenza senza che fosse scoppiata ancora alcuna epidemia virale nel nostro Paese? Dovette assumere per chiamata diretta i medici rumeni.

Ieri, sempre a Piazza Pulita, il direttore del Sacco, dottor Galli, spiegava: “Il problema non sono le strutture sanitarie al collasso, ma anche il personale medico al collasso, perché manca, e non puoi formare e avere a disposizione medici e infermieri in due giorni”.

Ecco che la mia risposta è: il covid19 è poco più di un’influenza, ma abbiamo ormai delle strutture pubbliche sanitarie così deboli e talmente tanta carenza di medici e infermieri che anche un virus come questo ci può mandare in tilt.

Purtroppo la spesa sanitaria è la prima voce di spesa nel bilancio di tutti i Paesi, ovunque è stata tagliata per spingere anche lì il settore privato e le assicurazioni private, cioè andare verso la privatizzazione (basti pensare alle liste di attesa per una mammografia o una qualsiasi visita medica), a questo si aggiunge che la sanità è un settore dove mafie, corruzione e crimini d’ogni genere sono stati commessi (ricordiamo le decine di ospedali costruiti e mai aperti, gli appalti sporchi e le mazzette da sempre girate in quell’ambito, i contratti truccati).

Il coronavirus è la cartina di tornasole di quanto male stiamo messi, come persone, come società e come strutture Paese.