Cavalier Hak & “Il Font”: Recensione

In *Articoli, *Recensioni, Cavalier Hak by Hagar Lane

Ringrazio la direttrice del giornale “Il Font”, Rossana Pessione, e il critico letterario, Luisa Perlo, per lo stupendo articolo che hanno scritto su Cavalier Hak.

Qui di seguito il Link all’articolo e la copia del testo.

Chi è, Hagar Lane?

E ancora, chi è Patrizia De Pasquale?

Domande d’obbligo quando ci si avventura nella lettura di “Cavalier  Hak”, romanzo in due libri che attinge a piene mani dal Medioevo e dal Rinascimento per proiettare il lettore in un mondo fantastico.

Non è un romanzo storico tradizionale in quanto agli elementi storici, documentati dal ricchissimo elenco dei materiali di studio posto in appendice, si affiancano mondi fantasiosi, dove nulla è verosimile per scelta precisa.

Non è neppure solo un fantasy, basta invertire i termini della precedente constatazione ed il motivo si palesa da sé.

Ma è davvero necessario catalogare, schedare, identificare sempre attraverso parametri oggettivi un romanzo?  Non è forse altrettanto piacevole in certe occasioni lasciarci trasportare soltanto dalla lettura, quando questa è avvincente e gradevole?

“Cavalier Hak” è questo e quello, procede con un occhio alla Storia e uno alla fantasia, dando vita a personaggi ed avventure che non sono fini a se stesse, ma sottintendono sempre una valenza più profonda, più articolata ( allora è anche un romanzo filosofico? Perché no,cavalier  Hak è il Candide della nostra scrittrice, a ben vedere).

Tornando al quesito iniziale, possiamo dire che Patrizia e Hagar sono la stessa persona, la prima nascosta tra le pieghe della seconda, un ingegnere elettronico con Master in Business Strategy,  ex Manager del mondo TLC e Alimentare che un giorno ha deciso di cambiare vita e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura , che si annida tra Fate, Sagittari, dei dell’Olimpo, storie e superstizioni medievali.

Di sé dice di sentirsi molto siciliana, di saper cucinare straordinari arancini e di essere portatrice sana di un gatto, Pante, che appare anche nel romanzo ammantato di una felinità antica e poco domestica, quella dei leoni.

Nella razionalità richiesta dai suoi studi e dalla sua attività lavorativa si è fatto strada ad un certo punto il suo Sogno Perfetto, che ha preso le forme di “Cavalier  Hak” e le cui porte sono aperte a tutti.

Il mondo fantasy di Hagar Lane

Il romanzo di Hagar Lane si sviluppa in due libri, strettamente legati da una cronologia interna all’opera, che rimanda il lettore a secoli molto lontani, dal 1000 al 1400.

Ognuno dei due è preceduto da una carta topografica disegnata secondo i criteri del tempo, con la bidimensionalità di chi ancora non conosceva la prospettiva e il corredo di molte immagini simboliche, che assumono il loro profondo significato addentrandosi nella storia.

Nel Libro Primo assistiamo ad un profondo cambiamento politico, simbolo dell’eterna lotta tra il Bene e il Male: i diversi Regni abitati dagli uomini liberi cadono lentamente in rovina trasformandosi nei Draschi, dopo che la Nube Scura, un orribile mostro a sei teste, ne ha decretato la fine.

Ma nei Draschi non c’è libertà, ci sono solo padroni e schiavi.

Il Regno dei Bambini, quello dei Felini o ancora quello dei Sagittari, tutti situati al di là del Fiume Uno, rischiano di perdere la loro unicità, come è già successo quando Lucas, Governatore del Regno dei Folli, ha deciso che così dovesse essere.

Nel mondo fantasy di Hagar Lane il rispetto dei patti e le tregue hanno vita breve, anche dopo che il cielo e la terra sono stati equamente spartiti.

Il Libro Secondo ce lo racconta diffusamente: i Regni sono diventati Draschi, i ribelli si nascondono nella foresta e nelle Grotte dell’Ombra, solo la saggezza di chi comanda può cambiare lo stato delle cose.

Questo accade, ad esempio, nel Drasco della Scienze, che sotto la guida di Cavalier Hak, divenutone Re, promuove la libertà, la conoscenza e la tolleranza.

Un nemico forte e imprevedibile si è però affacciato nel mondo antico di Hagar Lane: è la Congrega dei Giusti, che tutto praticano fuorché il senso della giustizia.

E’ loro appannaggio decidere della sorte di chi promuove il libero pensiero, le torture che si praticano nell’omonimo Drasco ne danno testimonianza, le fughe dei ribelli avvengono quando dai loro occhi cade il velo dell’oscurantismo.

C’è un solo modo per combattere l’ingiustizia dei Giusti, portare la guerra contro i nemici sino al sacrificio di sé e dei propri soldati, dopo aver stretto alleanze che sole possono far ben sperare Re Hak.

Lo scontro è epico, come lo sono state le battaglie che Omero ci ha raccontato nei suoi poemi, dove gli dei affiancano gli uomini, dove le Fate si sono dileguate ma non le streghe, capaci di vedere e fare ciò che agli umani è proibito, dove la forza lascia spesso il posto all’astuzia, che rappresenta l’arma che può portare gli uomini saggi alla vittoria.

Hak non è sola, al suo fianco ci sono Marlem e Alexandra, tre donne forti desiderose di spezzare la catena che le vuole suddite mute al servizio degli uomini, capaci di credere in valori e virtù che sono cadute nell’oblio collettivo.

Nel mondo di Hagar Lane i buoni non vivono sempre felici e contenti, soffrono e combattono, fanno sacrificio di sé e dei loro pensieri, chinano il capo di fronte alla verità proferita e comprendono che solo abbattendo l’egoismo si può creare un nuovo mondo. E se la morte li ha sconfitti, l’anima separatasi dal corpo “vaga fuori dallo spazio e dal tempo, per dare un senso alle cose che un senso sembrava non avessero”.

Un conte philosophique si cela tra le pagine di Hagar Lane

Hagar Lane, come ogni autore di fantasy, ha scritto pagine densissime di avvenimenti e di personaggi che muovono le fila del racconto.

Con Hak c’è Mercuria, la strega che vive al suo fianco e anticipa la scienza, quella che si formerà nei secoli a venire, seguendo il monito del “Sapere Aude”, che permette all’uomo di uscire dai suoi errori.

Mercuria combatte coi suoi dei pagani, Artemide e Poseidone ad esempio, la religione dei Giusti, sotto la quale Hagar Lane ha nascosto il peggior cristianesimo, quello della caccia alle streghe, dei roghi e delle torture, dell’intolleranza e dell’inquisizione, della fede brandita come una spada pronta ad uccidere.

Non c’è una sola religione nel Drasco di Hak, ella stessa adora il Dio Loro, che non si rispecchia in nessun altro, ma cela la forza straordinaria del cambiamento.

La vita senza gioia non è vita, solo la libertà rende l’uomo felice, come ci testimonia il lungo percorso di formazione compiuto da Hak, un cavaliere donna forte come le eroine raccontate da Ariosto nel Furioso.

Delle fiabe Hagar Lane ha mantenuto la funzione salvifica e risolutrice delle nozze, che concludono, come illustrato da Propp, un percorso di vita individuale per trovare nella forza della coppia il motore del cambiamento, quello che muoverà il Regno delle Possibilità.

Settimo e Valérie, Pante e Roi così come Re Krho e Reginetta Vicky, Terse e Tor, ma anche Veronico e Ortensio come Alexandra percorreranno la strada segnata da Hak.

Mercuria e Hak se ne andranno sotto gli occhi pietrificati di Giada e Ottilia, il cui volo ad ali spiegate è simbolo dell’ultimo congedo.

Innocente, malvagio capo dei Giusti e la Morte Nera sono stati sconfitti per sempre, nuove Leggi regolano la vita di uomini, le donne e bambini, il Sole illumina le terre al di qua e al di là del Fiume Uno, gioia, speranza, fiducia e verità sono l’eredità lasciata da Cavalier Hak al mondo nuovo degli uomini.